
Conigli, roditori, uccelli acquatici ornamentali, invertebrati, rettili, anfibi sono gli animali non convenzionali sempre più presenti nelle abitazioni e nelle famiglie dei torinesi che affiancano i tradizionali animali da compagnia.
Esiste una clinica veterinaria che lavora sul territorio cittadino da quindici anni; soltanto lo scorso anno ha gestito oltre cinquemila casi. È il Centro animali non convenzionali – Canc – di Grugliasco nell’ospedale veterinario della facoltà di Medicina veterinaria ospite oggi pomeriggio a Palazzo civico ai lavori della Commissione Ambiente coordinati da Amalia Santiangeli (Pd).
I referenti hanno dettagliato l’attività clinica svolta come un normale ambulatorio veterinario che si prende cura di animali appartenenti all’immaginario esotico collettivo: rettili, anfibi, pesci come talvolta di specie pericolose se pensiamo agli interventi straordinari eseguiti su tigri e leopardi. Il tutto è reso possibile dalla convenzione con la Città Metropolitana (ex provincia di Torino) che ha affidato al Canc la gestione clinica degli animali selvatici rinvenuti in difficoltà con un finanziamento annuo di venticinquemila euro.
Suscita curiosità lo spettro d’azione nei progetti del Centro: ibridi di lupo; supporto alle guardie forestali per la cattura di animali selvatici; recupero di animali salvati di grosse dimensioni; contenimento incruento della nutria; animali vaganti non convenzionali abbandonati o scappati rinvenuti sul territorio. Fatto è che sono aperti tutti i giorni dell’anno con un organico ridotto all’osso formato da tre veterinari fissi affiancati da diversi collaboratori e studenti. Una realtà poco nota che ha suscitato un dibattito al quale sono intervenuti con l’assessore Tresso i consiglieri Greco – Viale – Diena.
Roberto Tartara