All’Archivio Storico si racconta la Liberazione

La sfilata del 6 maggio 1945 in piazza Vittorio

Tempi eroici, senza dubbio. Tempi sbiaditi dalla patina del tempo? Difficile rispondere. Sono molte le pubblicazioni e le iniziative che esaminano quel periodo storico e si susseguono da ottant’anni fino a oggi ma per saperne di più sulla Torino del 1945-1946, subito dopo la fine della guerra, si distingue la mostra inaugurata all’Archivio storico della Città che ha raccolto testimonianze, fotografie, manifesti, documenti e oggetti della Liberazione torinese dal nazifascismo, dai primi provvedimenti dei vertici comunali per la rinascita di Torino a partire dalle distruzioni dei bombardamenti per arrivare all’inizio della ricostruzione.

E’ la mostra Aprile 1945: “Torino è libera”. La ripartenza della città. Si inizia il 28 aprile 1945; Torino è liberata. I cittadini accolgono per le strade partigiani e alleati fino alla sfilata del 6 maggio in piazza Vittorio. L’insediamento della Giunta Popolare guidata da Giovanni Roveda segna un punto di ripartenza: i primi provvedimenti affrontano la situazione socio economica e i disagi tremendi vissuti dai cittadini.

E’ un tuffo commovente nel passato osservare la copia del 28 aprile 1945 del quotidiano Il Popolo Nuovo che annuncia la Liberazione; il diario originale di Carlo Chevallard, la più importante testimonianza diretta di quella Torino; il manifesto sottoscritto da Roveda di invito alla sfilata del 6 maggio corredato dalle fotografie della Gazzetta del Popolo; la mappa e le delibere che portano ai cambiamenti della toponomastica torinese per sostituire i nomi e i riferimenti al fascismo con i protagonisti della Resistenza; i progetti dei provvedimenti della Giunta Popolare per rispondere all’emergenza abitativa e all’approvvigionamento alimentare; immagini e documenti della riscoperta dei monumenti, restituiti ai cittadini dopo il loro occultamento per preservarli dai bombardamenti; le testimonianze dell’Archivio stesso che per sfuggire ai danni della guerra e a una possibile dispersione era stato trasferito in un luogo segreto per ritornare patrimonio pubblico; gli oggetti appartenuti agli internati militari e ai deportati politici originari di Torino che dai lager combatterono la “Resistenza senz’armi”.

La mostra è allestita nella sede di via Barbaroux 32 fino al 31 dicembre 2025, dal lunedì al venerdì – dalle ore 8:30 alle 16:30 – con ingresso gratuito. Informazioni al 011.01131801 oppure alla e-mail: archivio.storico.info@comune.torino.it. La presidente del Consiglio comunale, Maria Grazia Grippo, ha rappresentato l’Amministrazione comunale all’inaugurazione di oggi pomeriggio in tempo per partecipare alla tradizionale fiaccolata organizzata dalla Città in partenza dalla vicina piazza Arbarello; Grippo guida la Commissione Toponomastica di Palazzo civico e tra le testimonianze esposte è presente una mappa di Torino con la revisione toponomastica successiva alla caduta del nazifascismo dove toponimi dedicati ai protagonisti della Resistenza sostituirono le intitolazioni fasciste.

(Roberto Tartara)