Contro disagio lavorativo e molestie, per promuovere un ambiente di lavoro inclusivo

Il Comitato Unico di Garanzia e la Consigliera di fiducia della Città di Torino sono stati auditi nella seduta dell’8 maggio 2025 della Commissione Diritti e pari opportunità, presieduta da Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS).

Flavia Adamo, presidente del Comitato Unico di Garanzia del Comune di Torino – Cug, in carica dal 18 ottobre 2021, in scadenza quest’anno, ha illustrato le funzioni dell’ente, organismo obbligatorio per legge dal 2010, in cui sono confluiti il Comitato Pari Opportunità (che al Comune di Torino esisteva dal 1988) e il Comitato paritetico sul fenomeno del mobbing (A Torino, c’era il CoCoMo), oggetto di Direttive nel 2011 e nel 2019.

Il Cug – ha spiegato – promuove il Piano triennale di azioni positive (Pap) per colmare “situazione di svantaggio”, aggiornato ogni anno dal 2022, e redige una relazione annuale che analizza i dati sul personale, inseriti in un Portale nazionale. Verifica quindi gli esiti delle azioni positive, per promuovere benessere e contrastare violenze morali e psicologiche, e propone progetti per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Ha attivato lo Sportello di ascolto “Diamoci una mano” per gestire conflitti e mediazioni critiche, a titolo gratuito, e ha svolto numerose attività di formazione insieme all’Ufficio Pari opportunità, ad esempio sul linguaggio inclusivo, sulla violenza di genere e sullo stress lavoro correlato.

Ha inoltre sviluppato un progetto sui caregiver, conclusosi all’inizio del 2023, pubblica la rivista on line InformaCug e promuove l’iniziativaPosto occupato” per sensibilizzare contro la violenza sulle donne.

Fa parte della Rete nazionale dei Cug, alla quale aderiscono più di 400 Amministrazioni pubbliche. Collabora con i vertici dell’Amministrazione comunale, tra i quali il disability manager, il gender city manager, la consulente di fiducia e l’assessore alle Politiche sociali.

La vicesindaca Michela Favaro, nel confermare la collaborazione dell’Amministrazione, ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dal Cug e dalla consigliera di fiducia, che favoriscono il collegamento con gli Uffici della Città e offrono sempre stimoli positivi.

La consigliera di fiducia della Città di Torino, avvocata Mirella Caffaratti, in carica dal 2007, ha illustrato le attività svolte per favorire un ambiente favorevole alle relazioni interpersonali e promuovere correttezza, libertà e uguaglianza tra colleghi e diversi livelli gerarchici, contrastando discriminazioni, molestie sessuali, mobbing e violenze morali, nel rispetto dei Codici etici approvati dall’Amministrazione comunale.

La consigliera di fiducia – ha precisato – svolge importanti funzioni di ascolto e mediazione, attraverso procedure sia informali che formali. Partecipa al Cug e redige una relazione annuale.

Nel corso degli anni si è occupata di disagio lavorativo, mobbing orizzontale, bossing, molestie sessuali, stalking, “sindrome di Zorro”, trasferimenti, demansionamenti, conciliazioni tempi famiglia/lavoro (casi molto frequenti, ha detto la consigliera di fiducia), discriminazioni.

Nel 2024, la consigliera di fiducia ha gestito 34 casi (30 donne e 4 uomini), legati in particolare a situazioni di disagio lavorativo e alla conciliazione dei tempi di vita/lavoro. Tra questi, 11 casi hanno riguardato personale delle Circoscrizioni, 7 dei Servizi educativi, 7 della Polizia Municipale.

Nel dibattito in Commissione, la presidente Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS) ha ribadito la necessità di intensificare il dialogo con Cug e consigliera di fiducia, mantenendo sempre alta l’attenzione. Ha quindi chiesto all’Amministrazione di rinnovare la convenzione per riattivare lo Sportello di ascolto “Diamoci una mano” e di riprendere il progetto sui caregiver.

Ivana Garione (Moderati) ha chiesto approfondimenti sui rapporti con gli altri Cug a livello nazionale e sul disagio lavorativo legato a problemi organizzativi.

L’assessore alle Politiche sociali Jacopo Rosatelli ha evidenziato la necessità di promuovere un cambiamento culturale per contrastare discriminazioni e molestie e favorire il dialogo e il rispetto della dignità delle persone e dei ruoli di ciascuno, grazie anche a un prezioso lavoro di rete.

Massimiliano Quirico