
Nata nel 2020 come “costola” dell’organizzazione umanitaria internazionale Danish Refugee Council, Red Nova è un’associazione che si occupa di diritti umani con particolare attenzione alla situazione dei #rifugiati che, attraverso i confini settentrionali, arrivano nel nostro Paese. L’attenzione è rivolta soprattutto alle persone più vulnerabili, particolarmente esposte a condizioni di marginalità, con un’offerta che spazia dal supporto legale e sanitario, al sostegno all’inclusione, alle soluzioni per l’emergenza abitativa. Nel febbraio di quest’anno, le responsabili torinesi dell’associazione, Giulia Spagna e Francesca Pisano, sono state invitate dal presidente Abdullahi Ahmed in commissione speciale Contrasto fenomeni di Intolleranza e razzismo, per raccontare nel dettaglio uno dei progetti di accoglienza di Red Nova, riguardante un call center che supporta le persone fuggite dall’Ucraina verso l’Italia, l’unico operativo nel nostro Paese. Il centralino, ideato e gestito in collaborazione con il Dipartimento regionale della Protezione civile, risponde in merito a richieste sull’accoglienza, il supporto legale e sui diritti, l’accesso ai servizi, l’accompagnamento presso istituzioni pubbliche e private. Un servizio che potrebbe cessare di esistere dal prossimo luglio, quando la gestione dell’emergenza Ucraina passerà dalla Protezione civile alle Prefetture. Per spiegare i termini di questo intreccio, Spagna e Pisano sono nuovamente intervenute, ieri mattina durante una seduta della commissione presieduta da Abdullahi Ahmed. Nel lanciare l’allarme, hanno ricordato che finora sono state raggiunte quasi 37mila persone indirettamente e 12.230 direttamente. Di queste: 8.789 hanno ricevuto informazioni generiche, 3.441 supporto socio-legale, 264 sono stati gli accompagnamenti e per 1.439 si è trattato di risolvere e gestire altre problematiche. Per altro, le rappresentanti dell’associazione hanno comunicato di avere già trovato le risorse necessarie per continuare il servizio ma chiedono alla Città di intervenire mettendo a disposizione locali dove svolgerlo e un numero di telefono dedicato. L’obiettivo è quello di evitare che da luglio la popolazione #ucraina sul territorio non sappia più a chi rivolgersi in caso di difficoltà e scongiurare la dispersione della professionalità del personale formato e competente che ci lavora da anni.
Marcello Longhin