Il Torino Pride ha colorato il centro per un giorno

Un lungo, interminabile, serpentone colorato, ha attraversato oggi pomeriggio le vie del centro. Mentre la testa del corteo del Torino Pride 2025 si affacciava in piazza Vittorio, le ultime vivacissime propaggini stavano ancora ballando e cantando nello slargo dove via Cernaia si tuffa in via Pietro Micca. Tutto è cominciato nel primo pomeriggio, ritrovo nei pressi di piazza Statuto e partenza poco dopo le 16,30. Le prime stime approssimative, suggeriscono che, all’appuntamento, si siano presentati davvero in tanti, più di 150mila (80mila per la Questura). Un fiume in piena che reclama #diritti e #libertà d’amare, il sostegno al mondo #Lgbtqia+ sullo sfondo, matrice di tutto. Il titolo di quest’anno è “Senza esclusione di corpi”, l’organizzazione propone di “riscrivere le narrazioni, ribaltare i vocabolari e sostituire il linguaggio della guerra con quello della cura”. Per strada sventolano bandiere di ogni genere, soprattutto quelle arcobaleno, le nuove bandiere “progress”, disegnate da Daniel Quasar, e qualche bandiera della #Palestina. Ci sono i rappresentanti delle istituzioni, qualche sindaco. Per la Città di Torino si presentano: l’assessore alle politiche sociali, Jacopo Rosatelli in camicia bianca, jeans e fascia tricolore; la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo, l’arcobaleno disegnato su una guancia; Claudio Cerrato capogruppo in Sala Rossa e Lorenza Patriarca, del PD; Silvio Viale dei Radicali italiani e Elena Apollonio di DemoS. Più tardi, a corteo in corso, li raggiungerà il sindaco Stefano Lo Russo. Quando Vladimir Luxuria, madrina d’eccezione, fa cenno che si può partire, si muovono associazioni, partiti, sindacati e moltissime persone di tutte le età, arrivate per manifestare il desiderio di celebrare ogni identità e resistere contro ogni forma di discriminazione.
Marcello Longhin