Noto e Bretto, due vite per la Resistenza piemontese

Non si spegne la scia delle celebrazioni dell’ottantesimo anno dalla fine della guerra. Oggi pomeriggio le figure di Vincenza Noto e Remo Bretto – accumunate dalla medesima militanza partigiana nel raggruppamento Giorgio Davito e dalla tragica fine avvenuta nel 1944 – sono state ricordate in una conferenza a Palazzo San Celso in corso Valdocco.

Entrambi partigiani ebbero la vita stroncata in uno dei feroci rastrellamenti nazifascisti nelle vallate piemontesi. La morte li separò di quattro giorni: il 22 ottobre Remo venne trascinato e fucilato a Corio; Vincenza rimase assiderata il 26 ottobre a Pian del Colle durante un difficile ripiegamento. Recenti ricerche condotte dall’Anpi nissena di ricostruzione della vita di Vincenza Noto, nativa di Mussomeli vicino Caltanissetta, hanno fatto emergere la militanza nello stesso gruppo di appartenenza del giovane vigile del fuoco Remo Bretto.

Ai lavori sono intervenuti i principali referenti del mondo partigiano torinese: la direttrice di Istoreto Barbara Berruti, il presidente del Museo della Resistenza Daniele Lupo Jallà, la vicepresidente vicaria dell’Anpi di Torino Valentina Rizzi. Un progetto a cura delle sezioni Anpi Vigili del fuoco Torino ‘Pensiero Stringa’ e Anpi Caltanissetta ‘Gino Cortese’ con il sostegno dell’associazione Pompieri senza frontiere per un’iniziativa che lega le due sezioni nella valorizzazione delle rispettive memorie.

La presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo nel portare i saluti della Città ha rimarcato il valore di testimonianza dell’incontro dedicato ‘a due eroi del quotidiano, che evocano il senso più genuino della Resistenza e ci ricordano l’immagine gloriosa dell’Italia in quel periodo. All’incontro è intervenuto il Consigliere comunale e presidente della Commissione Legalità di Palazzo civico, Luca Pidello.

(Roberto Tartara)