Profughi ucraini e permessi di soggiorno

Marzo 2022, sindaci della Città Metropolitana manifestano in appoggio all'Ucraina

L’assessore Francesco Tresso ha riferito in aula sulla situazione dei profughi ucraini in città, (1750 persone risultano residenti, 250 in strutture di accoglienza). Il Consiglio dell’UE ha esteso ulteriormente la protezione temporanea fino al 4 marzo del 2026. Una legge italiana recente stabilisce che la protezione temporanea produca effetti fino al 31.12 di quest’anno.

Per gli uffici anagrafici comunali, quindi, pur in assenza di circolari ministeriali, i documenti comunque restano validi sino al 31 dicembre di quest’anno.

Tresso ha anche ricordato come la Città metta a disposizione, come concordato con la Prefettura, i suoi sportelli di facilitazione digitale per avviare le pratiche di rinnovo della protezione temporanea, una disponibilità offerta anche da uffici sindacali e patronati, oltre che da Comuni della provincia, con corsie preferenziali per minori

Abdullahi Ahmed Abdullahi (PD), che aveva chiesto le comunicazioni in aula, ha segnalato come 13.000 rifugiati ucraini in Piemonte e 4000 a Torino (per il 70% donne, bambine e bambini) vedano le loro vite sospese in attesa del rinnovo di permessi di soggiorno scaduti al 31 dicembre scorso, nonostante il Consiglio dell’Unione Europea abbia prorogato la loro protezione temporanea. Ha espresso apprezzamento per l’impegno della Città nel mettere a disposizione propri sportelli per aiutare sia gli utenti che gli uffici della Questura.

Ha difeso le scelte nazionali Giuseppe Catizone (Lega), sostenendo la necessità di verificare sui territori una situazione che in due anni potrebbe essere mutata, sottolineando inoltre come vi sia la possibilità, per chi svolge un lavoro dipendente o autonomo, di ottenere il relativo permesso di soggiorno.

Silvio Viale (Lista Civica – Radicali), ricordando come la situazione in Ucraina sia in evoluzione, ha espresso la propria preoccupazione per l’eventuale venir meno del diritto all’assistenza sanitaria per i rifugiati ucraini, sulla quale al momento, in Piemonte, non ci sarebbe chiarezza. Una preoccupazione condivisa anche da Ivana Garione (Moderati), la quale ha auspicato che anche l’assistenza sanitaria venga prorogata almeno sino a fine anno.

La scelta di evitare la proroga automatica dei permessi di soggiorno a persone la cui titolarità era già stata acquisita è stata criticata da Claudio Cerrato (PD), il quale, anche pensando all’inutile sovraccarico che ricadrà su uffici già oberati, ha auspicato la revisione della decisione.

Sara Diena (Sinistra Ecologista), stigmatizzando la precarietà imposta ai rifugiati ucraini dalla scelta di non rinnovare automaticamente i loro permessi, ha voluto ricordare come l’Europa abbia ufficializzato l’esistenza di due categorie di persone, di serie A e B, con una pur giusta accoglienza nei confronti dei profughi ucraini non applicata però ad altre nazionalità.

Per AD-Demos, Elena Apollonio ha ricordato come non si possano lasciare in sospeso le vite delle persone, approvando quanto predisposto dalla Città e criticando la scelta del Governo che sovraccarica uffici della Questura con pratiche inutili,

Ferrante De Benedictis (FdI) ha da parte sua sottolineato come il rinnovo non automatico dei permessi di soggiorno derivi dall’esigenza, a fini di sicurezza, di effettuare sui territori dei controlli rispetto alla permanenza o meno delle persone.

L’assessore Tresso ha poi segnalato l’esigenza di continuare sulla strada della collaborazione per accelerare i rinnovi dei permessi di soggiorno, necessari anche per lavoro e assistenza sanitaria,  ricordando come in assenza di una circolare attuativa da parte del Ministero non sia detto che le ASL convalidino le tessere sanitarie, citando casi di comportamenti non univoci.