Ricordata la tragedia delle “centomila gavette di ghiaccio”

Si è svolta ieri mattina in piazza Castello, presso la chiesa di San Lorenzo, la commemorazione dei militari italiani caduti sul fronte russo. Nel 1941-1943 il regime fascista aveva inviato l’ARMIR (“Armata Italiana in Russia”) in sostegno all’attacco tedesco contro l’Unione Sovietica. Sprovvisti di equipaggiamento e armamento adeguati, i reparti italiani, che operavano soprattutto nel territorio dell’attuale Ucraina, furono costretti a una tragica ritirata tra neve e ghiaccio, inframmezzata da aspri combattimenti, lasciandosi alle spalle decine di migliaia di morti – molti dei quali per assideramento – e dispersi.

Un’epopea drammatica ricordata da opere letterarie come “Il sergente nella neve”, di Mario Rigoni Stern, o “Centomila gavette di ghiaccio” di Giulio Bedeschi, oltre che dalla pellicola “Italiani brava gente” per la regia di Giuseppe De Santis, senza parlare dei riferimenti a quella tragedia che riecheggiano in un pur comico film quale “Il compagno Don Camillo”, adattamento a firma di Luigi Comencini dell’omonimo romanzo di Giovanni Guareschi.

Il consigliere Pierino Crema ha partecipato alla cerimonia indossando la fascia tricolore, in rappresentanza della Città di Torino
Alla cerimonia, promossa dall’UNIRR, l’associazione fondata dai reduci dal fronte russo, ha preso parte, in rappresentanza della Città di Torino, il consigliere Pierino Crema, che ha deposto una corona d’alloro alla lapida che ricorda i caduti e dispersi delle divisioni del Regio Esercito impegnate sul fronte del Don.
(Claudio Raffaelli)