
L’associazione Avvocati di Strada di Torino – nata per supportare le persone senza fissa dimora, che senza una residenza non possono accedere al patrocinio a spese dello Stato – è stata audita nella seduta del 23 gennaio 2025 delle Commissioni Diritti e pari opportunità e Quarta, presieduta da Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – Demos).
L’avvocata Margherita Limoni, che coordina le attività insieme alla collega Elena Virano, ha spiegato che il servizio è nato nel 2001 a Bologna per dare assistenza legale alle persone senza fissa dimora e si è poi esteso in tutta Italia. Ora è presente in 58 città, con sedi o avvocati domiciliati.
Sono coinvolti non soltanto avvocati e avvocate, ma anche studenti e studentesse e comuni cittadini e cittadine – ha detto. L’organizzazione di volontariato collabora anche con altre associazioni del terzo settore, tra cui la Bartolomeo & C, che, insieme ad altri dormitori cittadini, ospita anche una sede dello Sportello.
Offriamo tutela giuridica qualificata – ha spiegato la referente dell’associazione – ad esempio per gestire separazioni e divorzi. La metà della pratiche riguarda infatti il diritto civile. Seguono pratiche di immigrazione, di diritto amministrativo (ad esempio per persone fermate su mezzi pubblici non in possesso di titolo di viaggio) e di diritto penale.
A rivolgersi allo Sportello – è stato spiegato – sono soprattutto persone migranti (67% sono extra Ue) e uomini (75%), tra i 30 e i 54 anni.
Nel dibattito in Commissione, la consigliera Lorenza Patriarca (PD) ha chiesto approfondimenti sulle persone italiane che si rivolgono al servizio; Amalia Santiangeli (PD) su personale, costi e modalità di funzionamento dello Sportello e fonti di finanziamento dell’associazione; Silvio Viale (+Europa, Radicali Italiani) sulle donne senza fissa dimora coinvolte.
Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – Demos) ha proposto un focus sulle donne vittime della tratta.
L’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli ha evidenziato il prezioso contributo offerto dall’associazione e ha ribadito la necessità di adottare provvedimenti ad hoc per le donne senza fissa dimora, alle quali la città quest’anno per la prima volta ha dedicato un servizio di accoglienza invernale riservato. Ha quindi annunciato che la Città di Torino sta organizzando un censimento strutturato delle persone che vivono in strada.
Sabrina Merlin del Servizio Adulti della Città di Torino ha illustrato i progetti di bassa soglia e i percorsi di autonomia proposti dal Comune, soffermandosi sulle difficoltà nel supportare le donne senza fissa dimora, in particolare Lgbtqi+, e sulla necessità di offrire assistenza sanitaria e contrastare la solitudine. La Città – ha spiegato – supporta circa 1.100 persone adulte senza fissa dimora con posti di accoglienza e circa 300 in strada.
Massimiliano Quirico